InterX è un'elettroterapia interattiva che produce un effetto antalgico immediato sul paziente. In parole povere in pochi minuti è capace di modulare o di “spegnere” il dolore attraverso degli impulsi elettrici che vanno dai 15 Hz ai 360 Hz di frequenza. La sensazione del paziente durante il trattamento è di avvertire un formicolio leggero e molto rilassante, che fa sentire più leggera la parte del corpo.
A differenza delle altre strumentazioni di elettroterapia InterX può essere utilizzato anche a livello valutativo in quanto contiene un impedenziometro che verifica i valori di resistenza elettrica della cute e riferisce i siti di potenziali disfunzioni o disturbi. Con questo strumento il Fisioterapista può quindi eseguire una scansione dell’area intorno ad un punto di dolore o di patologia per identificare le aree ottimali di trattamento che sono neurologicamente collegate al punto di dolore o alla patologia, dando così un maggiore risultato nella risoluzione dei sintomi.
E' una terapia utilissima in fase acuta in aggiunta o in sostituzione ai FANS (che causano moltissimi effetti collaterali) ed è da considerarsi a pieno titolo una Terapia del Dolore, sia acuto che cronico. A differenza della TENS, che mantiene costante la frequenza della propria onda per tutta la durata del trattamento, InterX modula la frequenza secondo per secondo in base alla risposta elettrica del corpo del paziente. Come per la TENS vale il principio che il fine ultimo del paziente non è mai il dolore zero ma il ritorno alla funzione, alle autonomie, a una vita soddisfacente, al lavoro, all'attività fisica e sportiva.
Per questo motivo in studio non facciamo un “ciclo di InterX” o di elettroterapia, ma un percorso in cui l'elettroterapia serve ad abbassare il dolore mentre il paziente con l'esercizio terapeutico e una programmazione delle attività a casa migliora la sua qualità della vita. Come dico spesso ai miei pazienti più anziani “è meglio sentire un po' di dolore ed essere autonomi in tutto o non avere male e non riuscire più a camminare?”