Cos'è?
E' una tendinopatia della muscolatura estensoria del polso, localizzata nella parte laterale del gomito esattamente sull'epicondilo laterale dove si inseriscono i muscoli Estensore radiale breve del carpo, Estensore comune delle dita ed Estensore radiale lungo del carpo.

Qual è la causa dell'Epicondilite?
E' causata da un sovraccarico o da un uso eccessivo della muscolatura estensoria del polso.
Si manifesta particolarmente nelle persone che esercitano attività sportive (tennis, squash, scherma, golf) o lavorative (muratore, sarta, pittore, cuoco, parrucchiere) in cui eseguono molto spesso movimenti ripetitivi che interessano gomito, polso e mano.
L’epicondilite può essere infatti provocata anche dal ripetersi di movimenti semplici, come l’utilizzo del mouse o la digitazione sulla tastiera del computer, e non solo da un sollevamento di carichi pesanti come pensano in molti.


Come faccio a sapere se ho l'Epicondilite?

Il sintomo principale è il dolore a livello dell'area laterale del gomito, che peggiora la mattina al risveglio e migliora dopo qualche minuto di movimento.
Un altro sintomo importante è la difficoltà a sollevare dei pesi, che può diventare molto invalidante quando non si riescono a sollevare neppure 500 grammi.
L'andamento dei sintomi è caratteristico: non c'è dolore a riposo, c'é dolore (anche molto forte) ad inizio attività che passa dopo qualche minuto in cui il tendine si scalda e può tornare una volta finita l'attività.

Cosa fare?

Innanzitutto quantificare correttamente lo stress meccanico sul tendine, quindi capire quali movimenti generano stress sul gomito e limitarli per un certo periodo di tempo, per poi incrementarli piano piano.
Poi sarebbe opportuno contattare un Fisioterapista per ricevere una buona educazione su come prendersi cura del proprio tendine ed iniziare un percorso di rinforzo con esercizi specifici per migliorare la forza e la resistenza del tendine stesso.

Cosa non fare?
Non comprimere il tendine, quindi evitare di schiacciare la parte laterale del gomito in posizioni prolungate (ad esempio quando si dorme o quando si riposa sul divano).
Non fare stretching, che comporta uno stimolo compressivo sul tendine che può solo peggiorare la sintomatologia.
Non assumere FANS per poi fiondarsi nel lavoro o nello sport senza il sistema nocicettivo che ci avverte quando il tendine sta andando in stress; questa pratica è piuttosto diffusa ed è molto controproducente perché ha come risultato un peggioramento della salute del tendine ed un incremento dei sintomi dolorosi.

Quali esami posso fare?
L'esame strumentale più immediato che si può fare per valutare un'epicondilite è l'ecografia muscolotendinea, che può darci un'idea dello stato di salute del tendine.
Se invece abbiamo il dubbio che il problema possa essere di origine articolare l'esame da fare è una Risonanza Magnetica.

Quali terapie sono indicate?
Come per tutte le tendinopatie la terapia principale è l'esercizio terapeutico: un tendine più forte e più resistente nel tempo tenderà a non sviluppare più infiammazioni e a non dare più sintomi dolorosi, oltre a permetterci di lavorare e fare sport con carichi più pesanti e più a lungo se necessario.
Le terapie fisiche che possono aiutare la muscolatura ed i tendini coinvolti nell'epicondilite sono la tecarterapia e la laserterapia ad alta potenza: entrambe queste terapie strumentali hanno un effetto di stimolazione metabolica dei tessuti che ne facilita la guarigione.
Se all'epicondilite si dovesse associare una sensibilizzazione dell'avanbraccio può essere utile la TENS, un'elettroterapia dall'effetto de-sensibilizzante, per il controllo del dolore nelle prime fasi del trattamento.

Quando guarirò?
Il tempo di guarigione nella storia naturale di una tendinopatia varia da poche settimane fino a un anno. Una volta che il tendine presenta aspetti degenerativi (è il caso dell'epicondilite che dura da diversi mesi) con la fisioterapia possiamo avere buoni effetti sul dolore in 15 giorni e buoni effetti sul recupero del movimento e della forza in 4-5 settimane. Per una completa guarigione del tessuto e un buon adattamento ai carichi bisogna però continuare a fare gli esercizi per almeno 4 mesi.

Whatsapp
Invia