Cos'è?
La fasciopatia plantare è una condizione clinica caratterizzata da dolore al tallone che può irradiarsi sino alla pianta del piede lungo la struttura della fascia plantare. Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare di “fascite plantare”, ma gli studi scientifici suggeriscono che sia più indicato parlare di fasciopatia poichè l'origine di questo disturbo non è infiammatoria e anzi la componente predominante è degenerativa.

Qual è la causa?
La causa principale della fasciopatia plantare è il sovraccarico, ovvero una modifica importante del carico a cui abbiamo sottoposto il piede da un giorno all'altro o da una settimana all'altra: troppi km, troppi passi, cambio della scarpa, camminare a piedi nudi, cambio di lavoro, cambio di superficie sulla quale si cammina.
Un'altra causa importante di fasciopatia plantare è la debolezza della muscolatura del piede, che si può analizzare clinicamente verificando l'atrofia della muscolatura e la caduta della volta plantare.


Quali sono i sintomi?

La fasciopatia plantare provoca un dolore molto riconoscibile, che inizialmente è localizzato sotto al tallone per poi estendersi nel tempo fino alla base delle dita del piede.
Il dolore si comporta esattamente come una tendinopatia, per cui è molto forte nella fase della “messa in moto” del tendine, ovvero la mattina presto e nei primi passi quando ci alza da seduti dopo essere stati fermi a lungo, mentre tende a diminuire dopo una fase di “riscaldamento” che dura qualche passo.

...e lo sperone calcaneare non causa dolore?

Capita spesso che medici, clinci e parenti attribuiscano il dolore della fascia plantare alla presenza dello sperone calcaneare, ossia una calcificazione localizzata sull’osso del calcagno, visibile ad una normalissima rx.
Se hai uno sperone calcaneare hai più probabilità di avere dolore al piede, ma al giorno d'oggi non esiste uno straccio di evidenza scientifica che sia lo sperone stesso ad essere la causa del dolore. Pensa solo che su 100 persone che hanno dei piedi sani e privi di dolore ben 30 ad un esame radiografico presentano i famosi speroni calcaneari.

Cosa fare?
Imparare a gestire la quantità di carico sul piede, intervenendo fin da subito sulla scarpa e sulla quantità di passi e di ore in piedi.
La scarpa deve essere comoda per il piede e possibilmente deve avere un rialzo posteriore di 2-3 cm che favoriscono la catena cinetica posteriore e facilitano l'azione della fascia plantare.

Cosa non fare?
Massacrarsi il piede con palline massaggianti e foam roller: la fascia plantare sta già abbastanza male senza bisogno di essere ulteriormente maltrattata. Il beneficio momentaneo che puoi sentire quando lo massaggi in maniera pesante si traduce in un dolore maggiore la mattina seguente e un peggioramento dello stato di salute del tuo piede.
Evitare (ma c'è davvero bisogno di scriverlo?) di fare lunghe camminate o corse a piedi: essendo un dolore carico-dipendente una riduzione del 30-50% del carico porta fin da subito un miglioramento della sintomatologia.

Quali esami posso fare?
Di norma non servono esami strumentali ma è sufficiente una corretta valutazione dal fisioterapista.

Quali terapie sono indicate?
La terapia principale per la gestione e la risoluzione della fasciopatia plantare è un mix tra una buona gestione del carico e un corretto dosaggio degli esercizi per migliorare la forza e resistenza della muscolatura del piede.
Tra questi esercizi i più importanti sono il Toe Yoga, lo Short Foot e le numerose varianti del Calf Raise, mentre sullo stretching dipende da persona a persona (può essere benefico ma anche dannoso).
Le terapie fisiche più indicate per accorciare i tempi di recupero e stimolare il metabolismo della fascia plantare sono le Onde d'Urto Radiali e gli Ultrasuoni a Bassa Frequenza.

Quando guarirò?
Il tempo di guarigione della fascia varia da persona a persona, in particolare a seconda dello stile di vita (se riesce o meno a ridurre il carico) e da quanto tempo era comparso il dolore. Dopo 2-3 sedute in genere ci sono i primi miglioramenti e dopo circa 3-4 settimane dall'inizio della fisioterapia il paziente deve avere dei buoni risultati in termini di riduzione del dolore, tolleranza al carico e alla camminata.

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